In una recente conferenza sul sindaco tra Asean e Cina, tenutasi a Nanning, nella provincia del Guangxi, uno di noi (LHM) ha presentato il concetto di città intelligenti e la sua importanza per Asean.
Ha suscitato molto interesse da parte del pubblico, tra cui l'ex vice primo ministro thailandese Korn Dabbaransi. Korn ha notato l'importanza del pensiero delle città intelligenti per le fiorenti aree urbane della Thailandia, come Chiang Mai.
L'ONU prevede che entro il 2050 la popolazione urbana mondiale raggiungerà l'incredibile cifra di 5.3 miliardi, ovvero il 70% della popolazione mondiale.
È ormai ovvio che rendere le città “intelligenti” ed eco-compatibili non è più un lusso ma una necessità.
Una città intelligente è quella che integra Internet e la tecnologia di comunicazione con l'Internet of Things (IoT).
Il risultato è ciò che chiamiamo "economia onnipresente".
Il presidente Xi Jinping ha presentato la visione della Cina per le città intelligenti al Forum BRI (Belt and Road Initiative) per la cooperazione internazionale del 14-15 maggio: "Dovremmo far progredire lo sviluppo di big data, cloud computing e città intelligenti per trasformarli in un 21 ° -secolo via della seta digitale. È anche fondamentale per l'umanità che lo sviluppo includa uno sviluppo "verde", che include ... modi e mezzi a basse emissioni di carbonio, circolari e sostenibili ".
Ciò che Xi sta dicendo è molto chiaro: una città che non è verde non è intelligente.
Il concetto di città intelligenti è emerso con il rapido sviluppo della "trinità dell'informazione" - rete, computer e archiviazione dei dati - due decenni fa.
L'e-government e l'e-society sono diventati rapidamente temi caldi, stimolati da iniziative iniziali come il "EZ-pass" per i veicoli sulle autostrade negli Stati Uniti.
Ora, il boom di IoT, telecomunicazioni, reti wireless e cloud computing ha posto il governo intelligente, gli stili di vita e l'industria al centro della scena dello sviluppo urbano.
Mega-città come New York, Londra, Tokyo e Parigi vantano già progetti per uno sviluppo intelligente.
Eppure da nessuna parte questa tendenza è più evidente che in Cina, che ospita 277 città intelligenti con altre tre in cantiere. Sotto la BRI, la Cina e le sue aziende possono ora unirsi a città all'estero come partner alla pari per renderle anche "intelligenti".
Questo sforzo può essere potenziato dai giganti della tecnologia cinese come Alibaba e Tencent, ma anche da innovatori meno noti come “Carsmart” con sede a Pechino. Questa azienda fornisce servizi ad alta tecnologia che vanno dalla sicurezza pubblica ai sistemi "intelligenti" per parcheggi, servizi igienico-sanitari, logistica, assicurazioni basate sull'utilizzo e trasporti.
La profonda comprensione degli stili di vita e delle esigenze locali ha permesso a Carsmart di diffondersi dalle città cinesi per favorire lo sviluppo di città intelligenti in Pakistan, Malesia, Indonesia, Sri Lanka e Gran Bretagna.
Tutte queste città hanno alcune caratteristiche in comune.
La prima è la pubblica sicurezza, sostenuta dall'idea che solo nell'ambito della governance intelligente possono esistere città sicure ed intelligenti.