Un dispositivo di "lettura della mente" in grado di decifrare le parole dalle onde cerebrali senza che siano pronunciate è stato sviluppato da scienziati giapponesi, aumentando la prospettiva della comunicazione "telepatica".
I ricercatori hanno scoperto che l'attività elettrica nel cervello è la stessa quando le parole vengono pronunciate e quando non vengono dette.
Cercando le distinte forme d'onda prodotte prima di parlare, il team è stato in grado di identificare parole come "goo", "forbici" e "par" quando pronunciate in giapponese.
Gli scienziati dietro la tecnologia hanno affermato di essere in grado di identificare le onde cerebrali associate a sillabe o lettere dell'alfabeto giapponese, il che significa che potrebbe essere possibile decodificare intere parole e frasi senza che nessuno di loro venga fisicamente parlato.
Per "ascoltare" le parole non dette, i ricercatori hanno utilizzato un metodo chiamato elettroencefalogramma o EEG.
Questa tecnologia registra l'attività elettrica dal cervello utilizzando una serie di elettrodi sul cuoio capelluto per rilevare le onde cerebrali.
Il team si è concentrato su una parte del cervello nota come area di Broca, che si ritiene sia coinvolta nell'elaborazione del linguaggio e della parola.
L'autore principale, il professor Yamazaki Toshimasa, esperto di interfacce per computer cerebrali presso il Kyushu Institute of Technology nella prefettura di Fukuoka in Giappone, e il suo team hanno chiesto a 12 uomini, donne e bambini di recitare una serie di parole, misurando le loro onde cerebrali mentre lo facevano.
Hanno scoperto che ogni sillaba produceva una distinta attività delle onde cerebrali dal pensiero iniziale all'espressione effettiva. L'attività poteva essere vista fino a due secondi prima che fosse pronunciata una parola.
Rise of the Brain Controlled Machines (dalla barra laterale alla storia)
Dimentica joystick ed esoscheletri, il futuro della guerra potrebbe vedere eserciti robotici controllati usando solo la mente di un comandante.
La Cina ha addestrato gli studenti di un'accademia militare a utilizzare le cuffie per rilevare e interpretare l'attività cerebrale di chi la indossa, consentendo loro di controllare le macchine.
Durante una manifestazione a Zhengzhou, gli studenti hanno utilizzato il dispositivo per inviare robot che si spostavano in diverse direzioni.
Sono stati anche in grado di girare la testa del robot e convincerli a raccogliere oggetti.
La tecnologia utilizza un'interfaccia cervello-computer nota come elettroencefalografo, che utilizza elettrodi in un cappuccio per rilevare piccoli cambiamenti nell'attività elettrica del cervello.
Addestrando un computer a riconoscere particolari schemi che accompagnano i comandi, come girare a sinistra o girare a destra, questo può essere trasmesso per controllare il robot.
La tecnologia è in fase di sviluppo presso il laboratorio dell'accademia militare per il coordinamento cervello-macchina.