Scienziati: i cambiamenti climatici non sono così minacciosi per il pianeta come in precedenza pensato

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Anche se questa scienza può ancora essere viziata da dati imprecisi, è in contrasto con la folla "la scienza è risolta", che molto probabilmente biasimerà questi studiosi di Oxford. Il fatto è che la scienza non è mai stabilita e dovrebbe essere sempre aperta alla critica e al progresso.  Editor TN

Un nuovo studio ha scoperto che i cambiamenti climatici rappresentano una minaccia immediata per il pianeta meno di quanto si pensasse in precedenza perché gli scienziati hanno sbagliato i loro modelli. Una nuova ricerca condotta da scienziati britannici rivela che il mondo è inquinato e si sta riscaldando meno rapidamente di quanto previsto dalle previsioni di 10, dando ai paesi più tempo per controllare la loro produzione di carbonio.

Un'inattesa "rivoluzione" nelle energie rinnovabili a prezzi accessibili ha anche contribuito a prospettive più positive.

Gli esperti ora affermano che esiste una possibilità due su tre di mantenere le temperature globali entro i livelli 1.5 al di sopra dei livelli preindustriali, l'obiettivo finale dell'accordo 2015 di Parigi.

Hanno anche condannato la "reazione eccessiva" al Il ritiro degli Stati Uniti dal L'accordo sul clima di Parigi, annunciato da Donald Trump a giugno, afferma che è improbabile che faccia una differenza significativa.

Secondo i modelli utilizzati per redigere l'accordo, il mondo dovrebbe ora essere gradi 1.3 al di sopra della media di metà 19-Century, mentre le osservazioni più recenti suggeriscono che in realtà è compreso tra 0.9 e 1 gradi sopra.

La discrepanza significa che le nazioni potrebbero continuare a emettere anidride carbonica al tasso attuale per un altro 20 anni prima che l'obiettivo fosse violato, invece dei tre o cinque previsti dal modello precedente.

"Quando parli di un budget di gradi 1.5, una differenza di grado 0.3 è un grosso problema", ha affermato il professor Myles Allen, dell'Università di Oxford e uno degli autori del nuovo studio.

Pubblicato sulla rivista Nature Geoscience, suggerisce che se l'inquinamento raggiunge picchi e poi scende al di sotto dei livelli attuali prima di 2030 e poi continua a scendere più bruscamente, c'è una probabilità 66 per cento di temperature medie globali che rimangono al di sotto dei gradi 1.5.

L'obiettivo è stato descritto ieri come "molto ambizioso" ma "fisicamente possibile".

Un altro motivo per cui le prospettive climatiche sono meno desolate di quanto si pensasse in precedenza è la stabilizzazione delle emissioni, in particolare in Cina.

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