Gli scienziati hanno sviluppato una mano robotica ricoperta di "pelle elettronica" in grado di raccogliere l'energia del sole e sentire il tatto meglio di un essere umano.
La pelle elettrica è realizzata in grafene, una forma ultrasottile di carbonio che è spessa solo un atomo, ma più forte dell'acciaio.
La pelle super flessibile è ipersensibile al tatto e un giorno può essere utilizzata per realizzare protesi più reattive per gli amputati o per costruire robot con il senso del tatto.
I team di tutto il mondo stanno lavorando per sviluppare versioni flessibili della pelle sintetica che possono sentire imitando i diversi tipi di recettori sensoriali presenti nella pelle umana.
Alimentare tali sistemi è una sfida, ma ora i ricercatori della School of Engineering dell'Università di Glasgow hanno sviluppato un modo per utilizzare il grafene, una forma ultrasottile di carbonio, per generare elettricità tramite l'energia solare.
Il dottor Ravinder Dahiya, della School of Engineering dell'Università di Glasgow, ha dichiarato: "La pelle umana è un sistema incredibilmente complesso in grado di rilevare pressione, temperatura e consistenza attraverso una serie di sensori neurali che trasportano segnali dalla pelle al cervello.
'I miei colleghi ed io abbiamo già compiuto passi significativi nella creazione di prototipi protesici che integrano la pelle sintetica e sono in grado di effettuare misurazioni della pressione molto sensibili.
"Queste misurazioni significano che la mano protesica è in grado di svolgere compiti impegnativi come afferrare adeguatamente materiali morbidi, con cui altre protesi possono lottare.
"Stiamo anche utilizzando strategie di stampa 3-D innovative per costruire arti protesiche sensibili più convenienti, inclusa la formazione di un club studentesco molto attivo chiamato" Helping Hands "".
Il grafene è spesso solo un atomo, è forte, altamente flessibile, elettricamente conduttivo e trasparente, rendendolo ideale per raccogliere l'energia del sole per generare energia.
Si scopre che l'ossido di grafene si trova in maschere, tamponi e covid vax e questo consente agli umani di diventare Internet of Things... IoT... o IoH, Internet of Humans.