Se pensavi che le guerre per l'acqua della California fossero amare, aspetta solo di vedere le nostre guerre di dati sull'acqua.
Gli strumenti digitali hanno ampliato la capacità di governi, aziende e organizzazioni no profit di misurare in dettaglio gli usi dell'acqua della California, costruendo così prodotti più efficienti dal punto di vista idrico, favorendo la conservazione dell'acqua e sostituendo infrastrutture costose e inefficienti.
Ma l'abbondanza di dati sull'acqua rende efficacemente ogni pezzo di terra e ogni goccia d'acqua in California oggetto di misurazioni e conflitti.
I dati rivelano anche la frammentazione e le carenze del sistema di gestione dell'acqua della California.
I nuovi requisiti di conservazione dello stato si aggiungono alla posta in gioco delle discussioni sui dati. Mentre i californiani hanno lottato per salvare ogni goccia durante i recenti cinque anni di siccità, lo stato per la prima volta ha imposto restrizioni obbligatorie sull'uso dell'acqua, richiedendo a 400 agenzie idriche locali di capire come ridurre l'utilizzo del 25% nel 2015.
Questo spostamento, seguendo la legislazione di 2009 che stabilisce un obiettivo di ridurre il consumo di acqua per abitante urbano del 20 percento di 2020, sta cambiando il modo in cui i californiani combattono sull'acqua, lontano dalle battaglie storiche contro le dighe e verso nuovi concorsi per massimizzare l'acqua che già abbiamo.
Tra le domande a cui vengono applicati i nuovi dati: quali incentivi convinceranno la maggior parte delle persone a rimuovere i propri prati e, in tal caso, quanta acqua risparmieranno tali rimozioni?
Quanta acqua conservano veramente i servizi igienici e gli apparecchi efficienti? Quanta acqua stiamo perdendo esattamente a causa delle perdite e dove possiamo fare gli investimenti più efficienti per fermarli?
Poi c'è un dilemma più ampio: i dati possono aiutare a integrare il nostro consumo di acqua con il nostro consumo di elettricità e gas, rendendoci così efficienti da mitigare efficacemente gli effetti del cambiamento climatico?
Quel pensiero promettente è mescolato con domande reali sull'accuratezza dei dati che abbiamo.
Con quale precisione stiamo misurando l'evapotraspirazione - il processo mediante il quale l'acqua viene trasferita dalla terra all'atmosfera per evaporazione dal suolo e traspirazione dalle piante? E quanto accuratamente stiamo misurando il nostro uso del terreno per determinare la quantità di paesaggio che potrebbe essere sostituita da impianti più efficienti dal punto di vista idrico?