Il robot da costruzione umanoide installa da solo il muro a secco

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I lavori dei 10 milioni di operai edili americani rischiano seriamente di essere sostituiti dai robot. Qual e il punto? I tecnocrati inventano perché possono, non perché è saggio farlo. L'umanità si deumanizzerà se si prenderà cura esclusivamente delle macchine? ⁃ TN Editor

Se l'Istituto giapponese di scienza e tecnologia industriale ha la sua strada, i lavoratori edili potrebbero essere un ricordo del passato. Ricercatori hanno costruito HRP-5P, un robot umanoide in grado di gestire una varietà di attività di costruzione in caso di carenza di personale o gravi rischi. Il prototipo utilizza un mix di rilevamento dell'ambiente, riconoscimento degli oggetti e un'attenta pianificazione del movimento per installare il muro a secco da solo: può sollevare le tavole e fissarle con un cacciavite.

Il design non ha la stessa libertà di movimento di un essere umano, ma compensa con numerose articolazioni che si flettono a gradi che non vedresti nelle persone reali. Non sembrerà sempre il più naturale quando fa il suo lavoro, ma sarà efficace. Può anche correggere gli scivoloni e non è scoraggiato quando ha un campo visivo limitato.

Il robot di AIST è metodico, ma non puoi definirlo veloce data la sua tendenza a fare piccoli passi e ad agire con cautela. Il potenziale è tuttavia enorme. Oltre ai tipici lavori di costruzione di edifici, robot come questo potrebbero anche aiutare ad assemblare aerei e navi. Il team punta alla collaborazione con società private che tratterebbero HRP-5P come una "piattaforma" di sviluppo che potrebbe portare a ulteriori scoperte.

Tuttavia, la macchina si adatta anche a un modello familiare per il Giappone: la sua determinazione a affrontare le carenze della popolazione attraverso la tecnologia invece dell'immigrazione. L'AIST si affretta a dichiarare che i robot come HRP-5P hanno lo scopo di affrontare le "carenze manuali" che dovrebbero derivare dagli anziani residenti in Giappone e dal calo del tasso di natalità. Secondo l'AIST, questo libererebbe il numero sempre minore di lavoratori umani per concentrarsi su lavori più leggeri e meno pericolosi. Potrebbe essere utile ben oltre il Giappone, ma ha lo scopo di affrontare un problema molto più profondo che i robot non possono risolvere.

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