Facebook collabora con il Globalist Atlantic Council per interferire nelle elezioni di tutto il mondo

Immagine: Ron Paul Institute
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Il Consiglio Atlantico è stato un think tank dominato dalla Commissione Trilaterale dal 1973. Il suo attuale consiglio di amministrazione è ancora pieno di membri della Commissione, tra cui Brent Scowcroft (Presidente emerito), Henry Kissinger, Paula Dobriansky e Joseph Nye. L'allineamento di Facebook con il Consiglio è perfettamente in linea con l'obiettivo della Commissione trilaterale di attuare la tecnocrazia in tutto il mondo. ⁃ TN Editor

Facebook ha stretto una partnership con l'Atlantic Council, di cuiPersone includono arch globalisti come Henry Kissinger e Dina Powell, per "proteggere elezioni libere ed eque in tutto il mondo".

Facebook ha annunciato prima oggi che il Consiglio Atlantico gli fornirà "approfondimenti e aggiornamenti in tempo reale sulle minacce emergenti e sulle campagne di disinformazione di tutto il mondo".

In altre parole, Facebook si fiderà di un think-tank globalista per distinguere la "disinformazione" dallo spin e dallo slogan che caratterizzano praticamente tutte le elezioni democratiche.

Facebook afferma che farà affidamento anche sulle squadre di monitoraggio del Consiglio Atlantico durante le elezioni:

Facebook utilizzerà anche le missioni di monitoraggio dell'unità di ricerca digitale dell'Atlantic Council durante le elezioni e altri momenti estremamente delicati. Ciò ci consentirà di concentrarci su una particolare area geografica, monitorando la disinformazione e le interferenze straniere e lavorando anche per educare i cittadini e la società civile.

Il pensiero che un think tank globalista possa essere prevenuto nei confronti di certi politici in tutto il mondo, e che questo possa influenzare la loro opinione su ciò che conta come "disinformazione", non sembra essere venuto in mente a Facebook.

Per citare solo un esempio, il Consiglio Atlantico ha marcato Il primo ministro anti-globalista ungherese, Viktor Orbán, come un "autocrate di estrema destra" che gestisce un "regime quasi autoritario che ha poca parvenza con la democrazia che ha permesso la sua adesione all'UE e alla NATO".

Il Consiglio ha descritto il recente di Orbán frana vittoria alle elezioni ungheresi come "grido di battaglia per l'azione" per le "democrazie occidentali" per "proteggere e difendere ... i valori democratici".

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