La trasformazione multipolare in atto nel continente eurasiatico conferma la cooperazione industriale e diplomatica tra la Cina e il continente europeo nonostante la forte opposizione degli Stati Uniti.
La visita di Xi Jinping in Europa conferma ciò di cui molti di noi hanno scritto negli ultimi mesi e anni, vale a dire, la realtà di una trasformazione globale in corso di un mondo dominato dagli Stati Uniti in un mondo pluralistico composto da diverse potenze che collettivamente plasmano un mondo multipolare.
L'Europa si trova quindi in una posizione fortuita, equilibrata com'è tra i suoi legami del vecchio mondo con gli Stati Uniti da un lato e il nascente eurasiatico inaugurato dalla Russia e dalla Cina dall'altro.
Paesi come la Germania e la Francia, ma anche il Regno Unito, hanno attuato da tempo politiche commerciali che incoraggiano l'integrazione tra i paesi del supercontinente eurasiatico. In 2015, il Regno Unito è stato tra i primi paesi occidentali ad aderire alla Chinese Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB), che finanzia progetti della Belt and Road Initiative (BRI).
Il mega progetto cinese BRI è iniziato in 2014 con l'ambizioso obiettivo di integrare gli scambi commerciali tra Cina ed Europa via mare e via terra, nel processo che includeva tutti i paesi in mezzo. L'idea, come naturale consolidamento del commercio, è di abbreviare i tempi di consegna delle merci per ferrovia e integrare le rotte marittime. Il progetto copre non solo porti e linee ferroviarie, ma anche la costruzione di infrastrutture tecnologiche per realizzare l'interconnessione globale utilizzando la tecnologia 5G sviluppata dal colosso tecnologico cinese Huawei.
La Germania e la Francia hanno negli anni approfondito le loro partnership con Pechino. Parigi in particolare vanta legami storici con la Cina derivanti dalla cooperazione nucleare tra China General Nuclear Power Group (CGNPC) ed Électricité de France (EDF) che risale a 1978, nonché quella aerospaziale tra Airbus e le compagnie aeree cinesi che è stata in corso da 1985.
L'Italia ha avvicinato la BRI negli ultimi mesi a seguito del nuovo governo costituito dalla Lega Nord e dal Movimento a cinque stelle (M5S). La decisione di firmare un protocollo d'intesa tra Pechino e Roma sottolinea come il nuovo governo voglia mantenere una posizione equilibrata tra Washington e Pechino in alcuni settori. Questo è esattamente l'approccio della Germania, che ha deciso di continuare ad approfondire i suoi legami con Mosca nei confronti degli idrocarburi e del Nord Stream 2 di fronte alla pressione di Washington. Inoltre, sia la Germania che l'Italia hanno confermato di voler fare affidamento su Huawei per l'implementazione e la gestione del traffico 5G, fondamentale per un mondo dominato dall'Internet delle cose.
Le decisioni della Germania, della Francia e dell'Italia di continuare la loro cooperazione con Mosca e Pechino in vari campi vola di fronte alla narrativa avanzata dai media spaventosi controllati dagli americani controllati che tenta di scoraggiare i politici europei dall'agire nell'interesse dei loro paesi e impegnarsi con la Russia e la Cina.