Per Mao Ya, una bambina di 40, la telecamera per il riconoscimento facciale che consente l'accesso al suo condominio è semplicemente una comodità utile.
"Se porto le borse della spesa con entrambe le mani, devo solo guardare avanti e le porte si aprono", ha detto. "E mia figlia 5 di anni può solo guardare la telecamera ed entrare. Fa bene ai bambini perché spesso perdono le chiavi."
Ma per la polizia, le telecamere che hanno sostituito le vecchie tessere d'ingresso dei residenti hanno uno scopo ben diverso.
Ora possono vedere chi va e viene, e combinando l'intelligenza artificiale con un'enorme banca nazionale di foto, il sistema in questo progetto pilota dovrebbe consentire alla polizia di identificare ciò che un rapporto della polizia, condiviso con il Washington Post, chiamato "cattivi" che una volta avrebbe potuto sfuggire.
Il riconoscimento facciale è il nuovo argomento hot tech in Cina. Banche, aeroporti, hotel e persino bagni pubblici stanno tutti cercando di verificare le identità delle persone analizzando i loro volti. Ma la polizia e lo stato di sicurezza sono stati i più entusiasti di abbracciare questa nuova tecnologia.
Il pilota di Chongqing costituisce una piccola parte di un piano ambizioso, noto come "Xue Liang", che può essere tradotto come "Occhi acuti". L'intento è quello di collegare le telecamere di sicurezza che già scansionano strade, centri commerciali e centri di trasporto con privati telecamere su composti ed edifici e integrali in un'unica piattaforma nazionale di sorveglianza e condivisione dei dati.
Utilizzerà il riconoscimento facciale e l'intelligenza artificiale per analizzare e comprendere la montagna di prove video in arrivo; rintracciare i sospetti, individuare comportamenti sospetti e persino prevedere il crimine; coordinare il lavoro dei servizi di emergenza; e per monitorare gli andirivieni di 1.4 miliardi di persone, documenti ufficiali e rapporti del settore della sicurezza mostrare.
Sul retro, questi sforzi si fondono con un vasto database di informazioni su ogni cittadino, a "Police Cloud" che mira a raccogliere dati come casellari giudiziari e penali, prenotazioni di viaggi, acquisti online e persino commenti sui social media - e collegarli alla carta d'identità e al volto di tutti.